B.C.E. : Addendum alle linee guida della BCE per le banche sui crediti deteriorati (NPL): livelli minimi di accantonamento prudenziale per le esposizioni deteriorate
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Il 20 marzo 2017 la Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato il testo definitivo delle sue linee guida alle banche in materia di crediti deteriorati[1] (linee guida sugli NPL). Il documento rappresenta uno strumento che chiarisce le aspettative di vigilanza riguardo all’individuazione, alla gestione, alla misurazione e alla cancellazione degli NPL nel contesto dei regolamenti, delle direttive e degli orientamenti in vigore. Le linee guida pongono l’accento sulla necessità di effettuare accantonamenti e cancellazioni per i crediti deteriorati[2] in maniera tempestiva, al fine di contribuire a rafforzare i bilanci bancari e permettere agli intermediari di concentrarsi (nuovamente) sulla loro attività principale, costituita in particolare dal finanziamento dell’economia.
Pertanto, il presente addendum corrobora e integra le linee guida sugli NPL illustrando le aspettative quantitative dell’autorità di vigilanza in merito ai livelli minimi di accantonamento prudenziale che ci si attende per le esposizione deteriorate (non-performing exposures, NPE)[3]. Le aspettative si basano sulla durata del lasso di tempo in cui un’esposizione è classificata come deteriorata (ossia la sua “anzianità”) nonché sulle garanzie reali detenute (ove presenti). Le misure andrebbero considerate come “livelli minimi di accantonamento prudenziale” finalizzati al trattamento prudenziale delle NPE e dunque tesi a evitare che consistenze eccessive di NPE di elevata anzianità e prive di copertura si accumulino in futuro nei bilanci bancari. Il presente addendum non intende sostituire né inficiare i requisiti e le linee guida applicabili in ambito normativo o contabile derivanti da regolamenti o direttive vigenti dell’UE e dalle relative trasposizioni a livello nazionale, la normativa nazionale applicabile in materia contabile, le regole e le linee guide vincolanti degli organismi che stabiliscono gli standard contabili o equivalenti né gli orientamenti emanati dall’Autorità bancaria europea (ABE).